
GABRIELLE “COCO” CHANEL 1883-1971


Ma fu nel 1920 che ebbe luogo la sua dedizione esclusiva a questa estetica.
In quell’anno Chanel aprì la sua prima boutique a Parigi in 31 Rue de Cambon.
Questo è il momento cruciale per il successo della sua carriera, visto una crescita esponenziale aggiunta e costante grazie alla sua ambizione che è stata definita dal suo desiderio incessante di più.
Nel 1921 Chanel presenta la sua prima fragranza, l’iconico profumo un tempo profumiere degli Zar, CHANEL N°5 fu la quinta fragranza presentata a Mademoiselle Chanel e deve a ciò il proprio nome. Un vero classico senza tempo, CHANEL N°5 rimane il simbolo assoluto della femminilità.
L’anno dopo viene lanciato CHANEL N°22. Questa fragranza floreale, che deve il proprio nome all’anno della sua creazione, è figlia dello stesso spirito rivoluzionario che ha dato vita a CHANEL N°5 ed è caratterizzata da un connubio unico di delicatezza e audacia.
Nel 1924 avviene la creazione della prima linea di make up, Chanel presenta la prima collezione di make up, con rossetti e ciprie. Nello stesso anno viene fondata la “Société des Parfums Chanel”, dedicata alla creazione di fragranze uniche e prodotti di bellezza.
Da questo stesso incessante desiderio di creare di più, la nascita del suo primo e famoso profumo, Chanel No.5, che può essere descritto solo come una fragranza senza tempo che, ancora oggi, è considerata una delle migliori mai concepite. Successivamente, sono state create altre fragranze, come la No.22, la Gardenia, ispirata al fiore preferito dei designer e la No.19.
Sempre attenta, Gabrielle Chanel ha usato le sue osservazioni sull’abbigliamento degli impiegati e degli ordini parigini, caratterizzate da abiti neri con colletto e polsini bianchi per ispirare i suoi disegni. A metà degli anni 1920 la sua analisi si trasformò nella piccola robe noir, o nel tubino nero con le linee più semplici possibili, nella speranza di rendere le donne uguali tra loro, sebbene con uno stile immenso. Fedele alla sua ormai convinta convinzione che “la moda passa, lo stile rimane”, la visione ha lasciato il posto all’assoluto successo raggiunto dall’abito Chanel, amato dalle donne di tutto il mondo: in gabardine, tweed e, naturalmente, in jersey.
Dopo aver stabilito una visione sostanziale e costante con i suoi capi, la designer ha continuato a concentrare gli sforzi sugli accessori. Chanel ha chiesto l’aiuto del conte Etienne de Beaumont e del duca Fulco di Verdura per avviare un atelier dedicato alle creazioni di bigiotteria in cui gemme non preziose si univano a quelle più pure. Creazioni estremamente ricche e quasi opulente erano necessarie alla designer, che amava l’essenzialità dei suoi abiti e cercava di bilanciarli perfettamente con accessori stravaganti.
Nel febbraio del 1955, Gabrielle Chanel lancia l’iconica borsa trapuntata 2.55, che prende il nome dalla data della sua creazione. Combinando cuoio e catene in oro, Chanel inventa un manico dallo stile nuovo e adattabile: al contempo resistente e leggero, lascia libere le mani
Durante la seconda guerra mondiale, Gabrielle Chanel si ritrovò costretta a ritirarsi dalla scena della moda per un breve periodo, per poi tornare nel 1954. Chanel, ora all’età di 71 anni, era considerato da critici e colleghi sull’orlo di un imminente declino. Eppure, in quella che ora è una svolta non sorprendente di eventi, Chanel ha debuttato con il suo completo lavorato a maglia, trasformandosi immediatamente in un altro punto fermo della casa. I primi fan del completo classico includevano la first lady Jackie Kennedy che era spesso vista in questi disegni. In particolare, il giorno dell’omicidio di suo marito John F. Kennedy, indossava un abito Chanel con una maglia a punta rosa brillante.
Il 10 gennaio 1971 Chanel morì nella sua suite all’Hôtel Ritz di Parigi all’età di 87 anni. La sua vita visse al massimo, ha cambiato per sempre la moda internazionale e il concetto di vestire il corpo femminile. Immediatamente dopo la sua morte, la maison fu condotta da Gaston Berthelot e Ramon Esparza, assistenti del defunto designer. Passando poi alla guida creativa di Karl Lagerfeld nel 1983, uno straordinario designer che ha dimostrato come rendere contemporanei i codici stilistici della maison senza mai tradire la visione di Gabrielle Chanel.